Come presentare un libro a un editore ed essere pubblicati

Come inviare una proposta editoriale
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Come inviare una proposta editoriale

Ogni scrittore alle prime armi sa quanto sia difficile riuscire a farsi pubblicare da una buona casa editrice. Anche con un valido manoscritto fra le mani, la pubblicazione, per molti, pare uno scoglio insormontabile. Bisogna pensare ad ogni particolare e curare la fase successiva all’ultima revisione in modo maniacale.

Se vuoi vedere pubblicato il tuo manoscritto, è imprescindibile che tu sappia come presentarlo a una casa editrice. Non sottovalutare questo momento: fare una buona impressione è la conditio sine qua non per far comparire i propri scritti sulle librerie dei lettori.

Libri fantastici lumien

L’obiettivo è quello di riuscire a far notare la propria mail fra le decine e decine che un editore riceve ogni giorno.

Quindi com’è che si invia un manoscritto ad una casa editrice? Come si presenta la propria persona e il proprio libro in modo efficace?

1. Prima di farlo pensaci due volte

Se stai leggendo questo articolo è perché sei consapevole dell’importanza che ha inviare in modo corretto il proprio romanzo ad un editore. Fare una buona impressione, però, potrebbe non essere sufficiente se il manoscritto inviato non è all’altezza.

Capita spesso che gli scrittori esordienti si facciano prendere dalla fretta, trascinati dallo splendido sogno che nutrono. Non pensarci due volte prima di inviare il manoscritto, pensaci tre, quattro, cinque volte! Meglio aspettare un anno in più, revisionarlo due volte ancora e renderlo perfetto piuttosto che bruciarsi una possibilità per molto tempo.

Inviare il manoscritto è un momento sacro che va a lungo ponderato.

Fallo leggere a qualche beta reader, possibilmente qualcuno che ben conosca il genere letterario, e analizzalo in modo minuzioso. Non c’è giudice più severo di noi stessi e questo è il momento migliore per massacrare il proprio lavoro, per essere oggettivi e duri con sé stessi e estrapolarne tutte le debolezze, così da poterle sistemare.

Quando sarai veramente convinto della qualità del tuo libro, potrai leggere i punti successivi.

2. Correggi il manoscritto

Sembra un consiglio banale, vero?

Se lo abbiamo riportato, però, una ragione c’è, ed è che gli scrittori non lo seguono. Capita fin troppo spesso di ricevere manoscritti che presentano diversi errori già nelle prime pagine, dalle semplici sviste di battitura a veri e propri orrori grammaticali e lessicali nei quali uno scrittori non dovrebbe mai incappare.

A volte gli errori compaiono anche nelle poche righe di presentazione del libro o nella nota biografica.

Questi, ovviamente, fanno dubitare l’editore della qualità stessa del romanzo. Se già nelle prime pagine ci sono errori vuol dire che non l’avete revisionato a sufficienza, e che è il caso di tornare al punto precedente.

Rischiate che venga cestinato alle prime pagine.

Il manoscritto va editato prima di essere inviato?

Questa diatriba è assai spinosa.

Sul piano teorico, ad occuparsi dell’editing del manoscritto dovrebbe sempre essere l’editor della casa editrice. Oggi, però, capita sempre più spesso che gli editori pubblichino solo libri già editati. Quelli grandi, sempre più irraggiungibili, non investono quasi più nulla sui nuovi autori, preferendo valutare testi che gli arrivano dagli agenti e che risultino già perfetti e pronti per la stampa. Quelli piccoli, invece, non hanno il budget per poter editare in modo serio un manoscritto, e spesso lo pubblicano senza toccare una virgola.

La verità, quindi, è che editare il manoscritto prima dell’invio aumenta senza dubbio la probabilità di pubblicazione.

A noi, però, questa cosa non piace proprio.

Noi crediamo negli autori emergenti, crediamo nella crescita professionale e reciproca e crediamo che siano le case editrici a doversi sobbarcare il costo dell’editing. Sappi, quindi, che se lo invierai a noi verrà effettuato un lavoro editoriale prezioso che ti aiuterà a far emergere lo scrittore migliore che puoi essere.

3. Cura l’impaginazione

Ad essere sinceri, impaginare il manoscritto non è necessario e raramente le case editrici lo richiedono. Questo, però, non vuol dire che non sia apprezzato. La ragione principale per cui dovreste occuparvene è che una buona impaginazione facilita la lettura del romanzo, aiutandovi così a vederlo pubblicato.

Alt. So già a cosa stai pensando.

Puoi stare tranquillo, non devi spenderci un solo euro. Nessuno ti chiede di impaginarlo come farebbe un grafico, ma semplicemente di usare dei piccoli accorgimenti che ne migliorino la forma. A volte capita addirittura che fra i consigli della CE siano presenti le caratteristiche specifiche di impaginazione, alla quale dovresti attenerti.

In caso contrario, puoi seguire queste semplici indicazioni per una buona impaginazione:

  • formato A5/A4;
  • un font a tua scelta fra Times New Roman, Garamond o Arial;
  • carattere 12;
  • testo giustificato;
  • margini superiore e inferiore 3 cm e margini destro e sinistro 2,4 cm;
  • usare il rientro in prima riga (0,4/0,5 cm);
  • usare l’interruzione di pagina;
  • interlinea da 1,15 punti oppure 1,5 punti;
  • numerazione delle pagine.

4. Cura la sinossi in modo maniacale

Capita spesso di sentir dire, da uno scrittore emergente, che scrivere la sinossi sia la sfida più difficile alla quale si può essere sottoposti. La complessità della sua redazione risiede nell’importanza che una buona sinossi riveste nell’ottenere l’apprezzamento dell’editor.

Una sinossi ben scritta è in grado aiutarti a vedere pubblicato il tuo libro. Se è ben scritta permetterà all’editor di comprendere tanto la qualità del romanzo quanto della tua scrittura e lo convincerà a leggere il manoscritto con una buona predisposizione alla pubblicazione.

A breve troverai una guida apposita nella quale ti spiegheremo nel dettaglio come scrivere una sinossi, ma vogliamo comunque darti alcuni consigli efficaci che potrebbero aiutarti a fare la differenza.

  1. La sinossi deve essere scritta al presente e in terza persona.
  2. La sinossi non è la quarta di copertina.
  3. Deve raccontare la storia dall’inizio alla fine, fornendo uno sguardo d’insieme dell’opera.
  4. Generalmente è lunga massimo 2000 battute spazi includi (dipende da ogni CE: attieniti a quanto troverai scritto nelle indicazioni).
  5. Non deve presentare trame secondarie.
  6. Deve essere curata nello stile.
  7. Deve essere scritta con la testa, più che con il cuore. La sinossi è uno strumento di marketing, non un vezzo creativo.

5. Scrivi una mail efficace

A volte il contenitore può assumere anche più importanza del contenuto.

Questo è il caso della mail all’interno della quale allegherete il manoscritto. Come tutto il resto, anche questa deve essere perfetta e intelligente. Ci sono dei piccoli accorgimenti che puoi seguire per rendere la tua mail di presentazione più efficace.

  1. Saluta sempre. Lo so, è logico, banale, eppure ancora qualcuno non lo fa. Un semplice saluto iniziale e finale, accompagnato da un ringraziamento, può migliorare la predisposizione di chi leggerà la mail.
  2. Sii breve e conciso. Ogni giorno le case editrici vengono subissate di manoscritti, richieste di informazioni e mail di vario genere. Per questo devi essere breve ed efficace. Non perderti in inutili chiacchiere e giri di parole. Dì quello che devi dire in modo chiaro e sintetico, senza fronzoli.
  3. Riporta una breve nota biografica. Nella maggior parte dei casi è sempre segnalato di accompagnare il manoscritto con una breve biografia, ma anche non vi fosse scritto ti conviene sempre riportarla nel corpo della mail. Mi raccomando, però, di non atteggiarti mai. A nessuno piacciono gli autori pieni di sé, soprattutto se esordienti. Tieni un profilo basso e parla di te in modo reale, senza tirartela.
  4. Sii educato. La sagra della banalità, vero? Ricorda sempre che per quanto si tratti di una mail, sarà una persona reale a leggerla, e un pizzico di educazione non guasta mai. Sii cortese.
  5. Personalizza la mail. Consapevole del fatto che la tua sarà una delle tante mail che l’editore leggerà, perché non cercare di contraddistinguerti dalla massa? Lascia che il tuo stile emerga e che faccia capire che quella mail è stata scritta appositamente per quella casa editrice. Perché hai scelto proprio quel editore? Cosa ti ha convinto a inviar loro il manoscritto? Se lo scriverai nella mail, l’editor non potrà che apprezzarlo.
  6. Ricorda di riportare i contatti. Se vuoi essere ricontattato, in caso di pubblicazione, riporta sempre tutti i tuoi contatti (telefono e mail). L’invio del manoscritto potrebbe avvenire attraverso un form e la CE potrebbe faticare a trovare la mail se non è riportata alla fine.
  7. Cura l’oggetto della mail. L’oggetto è il primo elemento a venire letto, ed è quindi preziosissimo. Il nostro consiglio è quello di scrivere: “Proposta editoriale per la collana X“. Un oggetto semplice, chiaro ma che lascia trasparire che si conosce la casa editrice, il suo catalogo e le collane della linea editoriale.

6. Attieniti rigorosamente alle richieste della casa editrice

Le indicazioni che trovi riportate nella pagina di invio manoscritto delle case editrici sono sempre ben dettagliate. Tutto quello che necessiti di sapere per entrare in contatto con uno specifico editore lo trovi in quella pagina. Cosa accade, però, se non segui le indicazioni che sono riportate?

Questo non farà che infastidire l’editor, perché nel tuo comportamento leggerà una mancanza di rispetto verso chi dovrà leggere e organizzare i materiali ricevuti e una mancanza di attenzioni rispetto a quanto era stato chiesto. Questo fastidio si traduce spesso nello scarto immediato del manoscritto.

Per questo non devi avere fretta e devi sempre rileggere con attenzione le pagine dove vengono riportate le richieste di invio. Segui con attenzione tutto quello che c’è scritto. Non sarà sufficiente a farti pubblicare, ma a farti leggere sì.

7. Non fare pressioni

L’attesa è terribile. Ci siamo passati tutti e non vi è nulla di peggiore che dover aspettare mesi e mesi per ricevere quella che consideriamo la mail più importante della vita. Nell’attesa, spesso capita di sentire l’esigenza di scrivere all’editore, di chiedere come procede la valutazione, di chiedere conferma dell’avvenuta ricezione o di altre migliaia di paranoie che ci affliggono.

Niente di più sbagliato. Questo non fa che infastidire gli editori e a indisporli nella lettura del tuo romanzo. Quindi, se vuoi evitare di vedere cestinato il tuo romanzo, attendi pazientemente o, se serve, fatti incatenare da qualche parte.

E se hai scritto un romanzo fantasy/fantascientifico, ricordati di inviarlo anche a noi: saremo felici di poterlo valutare!

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Alvise Canal
Alvise nasce come instancabile sognatore e scrittore notturno. Dopo una proficua carriera nel web marketing, avvia la casa editrice Lumien, all'interno della quale lavora come editore.

21 Commenti

  1. Ciao!
    Non vi invierò il mio romanzo, semplicemente perché non è del genere fantasy.
    Lo fosse stato, non avrei avuto dubbi.
    Questo eptalogo di consigli su come presentarsi ad un editor, così dettagliato, ficcante e soprattutto gratuito, a disposizione di tutti, vi fa un grande onore.
    Buon lavoro!
    Paolo

    1. Caro Paolo,
      ti ringraziamo di cuore per queste tue splendide parole!
      Un piccolo gesto che per noi significa davvero moltissimo 🙂

      Buona fortuna e buona scrittura.

  2. Salve, vorrei sottoporre alla vostra attenzione un romanzo che ho scritto. È un giallo per ragazzi. Il primo di una trilogia di cui sto scrivendo il secondo.
    Per caso siete interessanti anche a questo genere?

    1. Gentile Sara,

      grazie per aver pensato a noi!
      Purtroppo in Lumien pubblichiamo unicamente romanzi appartenenti al genere fantasy/sci-fi.

  3. Caro Alvise,
    grazie per gli utili consigli,
    Indispensabili per me che ho pubblicato in autonomia due libri e ora mi accingo a presentare il mio nuovo romanzo a un editore.
    Avrei una domanda: una storia d’amore, storica e con accenti fantasy potrebbe interessare?

    1. Felici di essere stato d’aiuto!
      Purtroppo con così pochi elementi è impossibile valutare una storia.
      Ti consigliamo semplicemente di provare a inviarla 😀

  4. Grazie per i consigli molto utili. È vero scrivere un libro è già impegnativo ma poi arrivare a pubblicarlo lo è molto di più. Hai messo tutto l’ impegno possibile, sei convinto della bontà della tua opera, hai trovato la chiave della salute ma non sai come divulgarla, farti apprezzare.

    1. Salve, avrei una domanda.
      Ci sono delle regole sul numero di case editrici a cui si può inviare il manoscritto? C’è una specie di guida per la scelta?
      Grazie per l’attenzione

      1. Gentile Charta,

        non esiste una vera e propria indicazione di massima in merito.
        Una decina di case editrici potrebbero/dovrebbero essere più che sufficienti.
        Se la scelta viene ben ponderata (valutando l’affidabilità e serietà dell’editore, l’appartenenza della propria storia alla linea editoriale, il target della CE, ecc.), allora il numero di case editrici selezionate non dovrebbe superare le quindici.

        Poi questo dipende molto dal genere letterario e della storia.
        Difficile darle un numero preciso.

        Grazie e buona serata,

  5. Buongiorno Alvise,
    mi chiamo Silvia Serpelloni ho 35 anni, sono nata a Verona e sto scrivendo un romanzo di fantascienza per ragazzi. E’ il primo di una trilogia o forse di quattro, sto ancora sviluppando la storia.
    Se è interessato, posso inviarLe privatamente uno pezzo del primo libro che è ancora in fase di scrittura.

    Attendendo un cortese riscontro le auguro una buona giornata,
    Silvia

  6. Vi sono molto grata per aver condiviso i vostri consigli, non è scontato e può davvero aiutare un giovane autore a sentirsi meno spaesato in questa avventura.
    Mi sarebbe molto piaciuto inviarvi il mio romanzo a quattro mani, ma purtroppo supera la richiesta massima delle cartelle consentite.
    Seguirò comunque con interesse le vostre prossime pubblicazioni!

  7. Salve Alvise,
    una domanda forse banale: come rinomino il documento word per l’invio?
    E’ necessario un formato del tipo “Titolo_cognome_file”, o va bene qualsiasi cosa?
    Grazie in anticipo!

    1. Ciao Kenny,

      come formato va benissimo!
      L’importante sarebbe appunto che ci fosse sia il nome del libro/saga che il nome completo dell’autore/autrice 😉

  8. Ciao Alvise
    Preziosissimo il tuo vademecum su tutti i passi da compiere per riuscire a pubblicare il proprio romanzo. Avrei solo una domanda: io ho già pubblicato una favola per bambini e quattro gialletti per ragazzi, diversi anni fa, con una casa editrice, Peek-a-boo, che, morto l’editore, ora non esiste più. Dovrei specificarlo? Dovrei allegare nella biografia le miniature delle copertine? Il romanzo che vorrei pubblicare non è per ragazzi, o meglio non solo. L”ho presentato ad una piccolissima casa editrice che, dopo averlo letto, mi ha detto che non ha bisogno di editing, ma mi stanno facendo aspettare da due anni. Pensi che dovrei muovermi anche altrove?
    Grazie di tutto

    1. Gentile Maria,
      per correttezza e onestà è sempre bene riportare tutte le informazioni editoriali precedenti.
      Le miniature, invece, non servono.

      Per quanto riguarda la casa editrice, mi fa storcere il naso quanto detto sull’editing.
      Tutti i libri ne hanno bisogno, anche quelli delle penne più brave. I libri di Stephen King sono editati.
      Ora, chiaramente non conosco né lei né la sua storia/scrittura, ma credo che questo comportamento sia già una grande red flag.
      Per il contratto, deve esserci scritto per legge entro quando uscirà il libro: se le tempistiche sono scadute, allora il contratto non è più valido e può rescinderlo.

      Le consigliamo di cercare una casa editrice seria che si occupi anche di editing, perché questo è uno step fondamentale nella pubblicazione del libro e deve essere previsto.

      Buona giornata e buona fortuna,

  9. Ciao Alvise
    Grazie per le tue delucidazioni chiarissime, che mi hanno fornito una visione più chiara su tutto. Avrei solo una curiosità, o forse necessito di un consiglio. Nel testo dell’email, oltre riportare i dati da te consigliati, sarebbe valido spiegare il perché si è scelto di scrivere quel libro? Nel senso, io ho come “sognato la mia storia” e mi veniva chiesto (nel sogno) di raccontarla. Te lo chiedo perché mi era stato suggerito nel passato di farlo (perché interessante), ma l’ultima cosa che vorrei sarebbe sembrare “altezzosa” o pretenziosa, o peggio dare fastidio. Cosa mi suggerisci? Lascio stare?
    Grazie per la tua disponibilità e ti ringrazio per i tuoi suggerimenti.

    1. Ciao Giulia,

      sono felice di esserti stato d’aiuto!
      Personalmente ti sconsiglio vivamente di scrivere nel corpo della mail il perché hai scelto di scrivere quel libro.
      In questa fase, banalmente, è un’informazione priva di interesse per qualsiasi editore/direttore di collana/valutatore.

      Piuttosto presenta il progetto in modo super riassuntivo, con pitch e concept.
      E basta.

      Devi cercare di dare all’editore esattamente ciò che desidera, né più, né meno 😉

      Buona serata!

  10. Buongiorno,

    È consigliato depositare il proprio libro alla SIAE prima di inviarlo alle casse editrici per tutelarsi, oppure non è necessario?

    Grazie

    1. Ciao Massimo,
      in realtà non è assolutamente necessario.
      Molte penne sono spaventate dalla possibilità che un editore possa rubare la loro storia, ma la verità è che un editore non ha alcun vantaggio nel farlo.
      Se proprio si vuole essere super sicuri, ci si può inviare il testo via PEC, in modo che sia “certificata” la sua data di creazione.
      Personalmente, però, come autore lo troverei inutile.

      Potete stare sereni 😉

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Pubblicata il 22/07/2025

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